Pulizie di primavera in casa Zuckerberg
Se Facebook fosse una nazione, sarebbe la terza più popolosa al mondo (dopo Cina e India). Ora provate a immaginare se questa ipotetica nazione, di colpo, vedesse drasticamente diminuire la sua popolazione. Cosa potrebbe essere successo?
Giorno 12 marzo scatta l’ora x per community manager, social media strategist e gestori di pagine. Il quartier generale di Facebook ha annunciato la cancellazione degli account inattivi dai “Mi piace” delle pagine. La prima conseguenza? Il drastico calo dei “Mi piace”.
L’operazione, annunciata con una nota ufficiale, servirà a rendere Facebook uno strumento più trasparente e a fornire una stima più chiara della “popolazione” del social network.
Mossa giustissima e già applicata pochi mesi fa su Instagram (pare che certe pagine si siano viste dimezzare i follower). Tempi duri per chi ha pompato i numeri delle pagine acquistando account fake. Poco o niente cambierà per i tassi di engagement, visto che si tratterà di una cancellazione di account già inattivi.
La domanda da porsi adesso è: e gli amici defunti?
Non nascondo di avere tra gli amici qualche ragazzo/professore/conoscente/amico che non c’è più. Malattie, incidenti, infarti, alcuni se ne sono andati via in poche ore, altri un po’ annunciandolo, altri ancora di colpo. Ogni tanto controllo i loro profili. Sì, lo so, non possono pubblicare più nulla, però mi fa piacere guardare qualche foto o controllare le nostre ultime conversazioni in chat.
Del calo dei Like delle pagine potrebbe importarmene poco, ma se non dovessi più trovare queste persone tra i miei contatti, un po’ me ne rammaricherei. Il social care post death.